ll perdono e la realtà delle cose. La terapia IADC

La terapia IADC guarisce gli elementi più profondi e dolorosi del lutto e l’associato senso di disconnessione, i pazienti sono in grado di ricordare l’evento in modo più astratto ed emotivamente distaccato. Non conosco nessun’altra tecnica psicoterapeutica che possa dimostrare un cambiamento tanto evidente nella funzione cerebrale e un conseguente marcato passaggio di prospettiva riportato dal paziente stesso

Dott. Alan Botkin

La tecnica IADC è definita dal suo scopritore, lo psicologo comportamentista dottor Allan Botkin, un metodo psicoterapeutico e può essere usata all’interno di diversi approcci terapeutici classici.

Dopo vent’anni di esperienza nella cura di vittime di traumi psicologici presso l’ospedale della Veteran Administration di Chicago, il dottor Botkin nel 1995 ha scoperto, grazie a un’illuminante casualità, una tecnica per aiutare in modo rapido, risolutivo e privo di controindicazioni i pazienti che soffrono, a vali livelli, a causa di un lutto non elaborato o di un trauma anche molto profondo e lontano nel tempo.

L’acronimo IADC  in inglese sta per “Comunicazione Post-Mortem Indotta” è basata su una particolare procedura di stimolazione bilaterale del cervello attraverso il movimento laterale degli occhi che deriva direttamente dalla tecnica EMDR scoperta, a sua volta casualmente, dalla dottoressa Francine Shapiro nel 1989 a Palo Alto (California) e poi diffusasi rapidamente in tutto il mondo.

La IADC porta, nel 70% dei casi, il paziente in pochi istanti e per pochi secondi in una modalità ricettiva in grado di connetterlo con il defunto coinvolto. Questa reconnection, ‘riconessione’ con un defunto, come dimostrato dal successo ottenuto  in ambiente clinico (nel periodo tra il 1995 e il 2004), può consurre a una risoluzione istantanea e definitiva del lutto, del trauma e dei sentimenti a esso collegati.

L’evidenza clinica deriva dai primi oltre 3000 casi clinici documentati.

Per chi è utile il nuovo metodo terapeutico della IADC?

  • In caso di perdita di una persona cara (un figlio, un coniuge, un genitore)
  • Per chi soffre di un lutto traumatico recente, o subito decine di anni prima
  • Per chi ha questioni irrisolte (sentimenti di colpa, rabbia e tristezza) con una persona defunta e vuole risolverle per sempre
  • Per chi vuole vivere, con semplicità, naturalezza e in pieno stato di coscienza, una esperienza vivida e trasformatrice di riconnessione con una persona deceduta con cui si vuole ristabilire un contatto e onorare un legame affettivo. Senza intermediari, senza necessità di modificare le proprie credenze, senza creare dipendenze emotive.
Immagine anteprima YouTube

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.