Dialoghi con l’entità “il Pope ” La consapevolezza della materia

Questo documento è tratto da un dialogo con L’entità  “Il POPE”  Guida Spirituale del Cenacolo 71 fin dalle prime sperimentazioni, il POPE si presentò in modo diretto con la prima trance ad incorporazione di Roberto Buscaioli nel 1983.

Dionisiou_MonteAthos_web--400x300Il Pope (vissuto intorno all’anno 1000) ispirò la fondazione del primo Monastero delle Meteore ed è stato priore di uno dei tanti monasteri Ortossosi del monte Athos.

La meravigliosa capacità dialettica del Pope è in grado di portare  l’ascoltatore a comprendere  le complesse tematiche dell’Universo trasportandolo attraverso una leggera filosofia atta a comprendere le realtà della “Vita vera”,( quella eterna) ma al contempo di sottolineare l’importanza della vita terrena trampolino di lancio per quella Spirituale.

Proprio come dice la nostra Intro che introduce qualsiaisi viaggiatore al nostro sito.

Noi non abbiamo la pretesa di portarvi la Verità. La Verità è una conquista del singolo. Chi è giunto alla Verità può dare solamente indicazioni, ma non si debbono confondere le indicazioni con la Verità, ne le parole con la comprensione.   Le parole e le indicazioni per essere valide intermediarie fra l’uomo e la Verità, debbono mutare con i tempi e con i popoli. E cosa importante non debbono, parlarvi della dimensione dello spirito “il cosiddetto aldilà” senza insegnarvi a comprendere la dimensione nella quale vi trovate a vivere nella materia “il cosiddetto aldiquà”. 

                                                                                                                                                                                               Il Pope

 

La consapevolezza della materia

Il miracolo della trance non è un maestro, quale io sono, che incorpora, entra in una materia non sua e parla con voi; il miracolo è definire, dopo tanti anni del nostro stare insieme, dopo l’aver dimostrato ai tanti scettici che si sono succeduti, quello che stava avvenendo.
Vi sono presenze che affrontano disagi non indifferenti tra voi e questo se non c’è un qualche cosa che puoi portare a casa con te con la preziosità di una gemma, ebbene non può durare. Queste sono le certificazioni che lasciano senza parole qualsiasi agnostico che possa essere con noi e difatti quante ne sono passate di persone così dette verificatori, che sono rimasti esterrefatti dalla qualità del nostro stare insieme.
Una crescita la nostra che non ha prezzo, che si nutre di un dialogo che diviene nettare, essenza e scienza che entra in tutti voi. E lo stesso accade per tutti noi che veniamo a voi, perché si apre in noi la visione della vita terrena e si amplifica la nostra possibilità di collocarla nell’ambito cosmologico. MI congratulo di quelli che sono ora i passaggi di evoluzione che state facendo; siete entrati nella tematica dalla porta principale. Avete spalancato la porta della biblioteca Akasica , questo è il vero significato del salto quantico che state facendo, state entrando nella biblioteca Akasica, nella memoria stessa. D’altra parte figli se voi siete in grado di affrontare oggi il quotidiano si rifà a tutto il drenaggio e a tutto ciò che si è decantato all’interno vostro dal passato a oggi cioè una documentazione, ancorché verbale, che scambiandosi tra le persone diviene esperienza di vita e quindi un proprio bagaglio comportamentale.
Se dobbiamo proiettarci in un discorso cosmico, o come da voi definito planetario, è chiaro che dovete attingere dalla memoria cosmica e quindi dalla biblioteca Akasica. Non ci avevate pensato?… Beh l’importante è che ci pensi io. e quindi entrando nella memoria cosmica voi siete in grado di ripercorrere tutte le energie che vi servono, andando a comprendere finanche che tutto ciò che il tutto è, non è altro che un palpito di vita. E vi accorgere, condotti per mano da tutti quegli scritti, che tutto il cosmo, e quindi la materia ha un’energia sua propria che fa in modo di creare le circostanze affinché la vita arrivasse sulla terra.
per cui non si va a stravolgere niente. Perché la creazione resta, ma tutto quello che è lo sviluppo è perché la creazione, materia, aveva in se le finalità. Guardate il vostro microcosmo, la vostra corporeità, tutto è in funzione ad una finalità: vivere la vita come moto, come movimento. Non vado ora a fare un discorso di scelte, e quindi di coscienza, e quindi di cervello, e quindi di libero arbitrio. No! Ma voi già osservate nella corporeità così com’è tutta una condizione che comporta il movimento e tutto è predisposto affinché si produca quel fine.
Ecco perché ad un certo punto la materia ha creato, e sta creando tuttora, l’amplificazione cosmica. Perché ha in se il fine per cui è costruita, per cui sta facendo e per cui si muove. Non ha bisogno di pensare a cosa farà finito quel percorso, esprime quel percorso al fine di creare la cellula giusta, il dialogo giusto, il fotone giusto, quello che occorre nell’ambito cosmico. Non c’è Big-Bang che tenga, niente avviene per caso e lo avete sperimentato tante volte. Ogni cosa avviene perché è giunto il momento che avvenisse. Ecco questo è il punto focale delle cose.
Ben attenti ora. Guardatevi bene dallo scivolare nel determinismo. Allora è pre-determinata la morte di un mio caro? Allora io mi do da fare per evitarla. A che serve se poi c’è un pre-determinismo? Quindi c’è un determinismo che già colloca le cose in una certa maniera, quindi che io devo solo prenderne atto? No! Il mio discorso è un altro: tutto è in funzione di un fine. Le strade sono a vostro giudizio, intraprenderle, non che ad un certo momento questa persona dovesse rientrare perché doveva compiersi una determinata cosa. NO! E’ la vita. Nel momento che nasci, nasci per un fine.
Non c’è niente di pre-determinato, perché ogni cosa si determina nel momento della condizione che sta attraversando. Ogni attraversamento, quindi ogni momento presente, chiama un comportamento consono alle condizioni, che quel comportamento presente esprime.
Se ci fosse un determinismo, bypasserebbe questo passaggio e quindi come uno schiacciasassi, verrebbe avanti indifferente a quelli che sono i richiami che il momento presente suggerisce o esprime. E’ un momento di intuizione, fatene bagaglio, nasce il tutto e nasce per un fine e questo fine è un progetto. Un progetto ampio, un progetto grande, ma non un progetto immobilizzato, già codificato, già espresso in un disegno che ti da le coordinate affinché si produca. No. E’ un progetto che tiene conto dell’evoluzione dello spazio e del tempo. Dove il tempo è il veicolo evolutivo del tutto. Lo spazio allora è in attesa?? Lo spazio è predisposto, affinché al sopraggiungere del tempo che gli suggerisce essere giunto il momento, ecco si esprime quel fine che era già dentro allo spazio.
Sì, allo spazio, al tutto! In questo quadro il singolo è scintilla del tutto e parte del tutto; è custode del tutto. Microcosmo ove il macrocosmo lo avvolge ed entra in lui.
Allora ecco che la materia parte e si combina come puzzle. Tanti pezzetti che si incastrano ma non perché una intelligenza superiore che li raccoglie e li inserisce, bensì si attraggono e si inserisco da soli. Perché è quello specifico incastro che solo lui entra, ha la facoltà di farlo e lo fa. Cosa lo spinge? Cosa lo attrae? Il fine al suo interno lo attrae. Se costruisco un cuore, questo cuore inizia a battere. Se ti costruisco un qualsiasi altro organo, come potrebbe essere lo stomaco, esso comincia a digerire. Questi organi agiscono fine a se stessi? Mai. Piuttosto in combinazione con tutto per un fine dinamico.
Poi ci sono le scelte che sono un altro aspetto del problema, il fine non cambia. Il fine è insito nella materia, la quale ha una sua propria energia che è esterna a quelli che sono i suggerimenti dell’intelligenza e della intuitività. Un qualche cosa che nasce, si sviluppa e si evolve al fine di portare avanti il suo progetto ed ogni passaggio nello spazio, irradia nello stesso il medesimo fine. Ecco perché di un Universo in evoluzione, non statico, non la raffigurazione medioevale di un cosmo chiuso in una sfera di cristallo, bensì in continua espansione ma non certo perché c’è un’intelligenza al lavoro ma perché la materia avendo un’energia esprime se stessa e quindi costruisce ad un fine che è dentro se stessa, gli appartiene.
Poi ci sono le strade. Le quali sono lasciate a quelle che è la consapevolezza di questo fine.Viso del Pope a Cattolica
Questo è il passaggio che sono venuto a chiarificarvi oggi. Non è il vostro cervello la soluzione, la chiarezza del fine ma è un’acquisizione di volta in volta. Allora voi sarete sempre un passo indietro. Ricordate che vi dissi ad un certo momento: -Attenzione perché la materia supera lo Spirito. Perché è la materia che conduce allo Spirito. E’ la materia che si amplifica. E’ la materia che è partita. E’ la materia che si evolve. E’ la materia che crea i presupposti affinché il fine si determini. Il fine è nell’essenza della materia. L’energia-spirito è quella che la fa splendere, è quella che il fine rende visibile.
Allora materia, visibile. Energia-spirito invisibile. Insieme affinché si possa esprimere in tutta la sua ampiezza ed in tutta la sua luce. All’atto pratico come posso tradurlo? Quella sensazione che hai, quell’intuizione che hai è un esprimersi dell’energia-materia poiché non puoi intuire ciò che non conosci, per cui ritenendo di avere nell’intuizione la sensibilità, questa è parte della materia non dello Spirito. Lo Spirito è intonso, insensibile… è luce… è tutto in tutto. Non può aver sentimenti se non tramite una corporeità.
Cominciate ora ad avere un’idea più ampia? Ecco perché allora molto opportunamente si entra in un discorso in cui bisogna rifarsi all’origine, alla Genesi, per capire come nasce il tutto. Allora nel pensiero di chi ha voluto il manifestarsi di questa forma materiale sapeva benissimo che doveva fermare lo Spirito affinché non entrasse a far parte di tutto ciò. La materia doveva predisporre le cose affinché potesse ad un certo momento accogliere in se stessa lo Spirito e da quel momento sono scattate tutte le prerogative che insieme si sono espresse: libero arbitrio, scelte, ect.
Superiore il momento del cervello perché esso fa parte del tutto. Il cervello è del tutto. Ha poi quel qualcosa in più quando si tratta dell’essere umano in quanto è entrata la possibilità del discernere, che non è più della materia perché la materia ha un fine dal quale non può derogare, non può discernere, non può scegliere di fare altro. E’ nata, si è sviluppata e si è evoluta affinché quel fine si esprimesse.
Nel corso del tempo si è pensato che il fine fosse la spiritualizzazione della materia ma sarebbe troppo facile; apri la porta allo Spirito e sei già spiritualizzato. Se si spiritualizzasse la materia sareste fregati miei cari figli, come potreste poi muovervi? Come usate le vostre gambe per muovervi, per deambulare, un camminare…. Vado a portare la buona novella e vado a dire al mondo del perché del nostro stare insieme e del perché vogliamo volerci bene.
Siamo fatti di una materia che nasce e si evolve per un fine unico, di tutti, sicché più stiamo insieme e comprendiamo l’altro di se, ecco che noi realizzeremo in tempi brevi o quanto meno contenuti, quello che è il fine stesso. A quel punto siamo in grado di aprire le porte allo Spirito avendo raggiunto questa consapevolezza.
Attenzione. Che strana frase buttata li da vostro Pope. Per cui se non raggiungo la consapevolezza, sono in armonia con lo Spirito o no? Lo Spirito non mi serve per la vita, mi spiego, non mi serve per espellere le mie operazioni quotidiane in quanto la vita è già sufficientemente soddisfatta dalla materia, dalla sua dinamicità ed energia. Provate a farvi un graffietto sulla mano. E’ forse lo Spirito che vi cicatrizza? Non è forse la materia stessa che va attraverso ciò di cui è composta, piastrine in primis in questo caso a riparare il danno fatto? Essa corre la dove c’è la necessità di riparare, senza che nessuno glielo vada a dire perché la materia è conservatrice. Conserva se stessa in quanto conosce l’importanza della sua integrità. Se viene a mancare qualcosa, viene a mancare il suo dinamismo, la sua meccanicità, viene a mancare la possibilità di esprime quel qualche cosa in più.
Un’ottava superiore. Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Do come ottava superiore del Do di inizio. Il Do di inizio è nella scala musicale ma va alla ottava superiore. Allo stesso modo dell’ottava superiore lo Spirito che entra insieme alla materia, per dar luce al fine per cui è stata inviata nel mondo eterno, affinché tutti, nessuno escluso, ne possano godere. Guardatevi intorno: il verde delle foreste, l’azzurro delle acque, un cielo terso; un filtro che ti avvolge affinché passi quel calore in determinata forza, tale da dar vita. Tutte queste cose in materia che hanno un equilibrio, da dove vengono fuori? Da un fine. Creare le condizioni di vita su questo pianeta. E dal momento che quelle cellule si sono aggregate insieme, avevano già un fine ovvero quello di determinare le condizioni di vita sulla terra. Non il voler di qualcuno, altrimenti guai se si dimentica un qualcosa sarebbe poi impossibile realizzare. E’ dentro la materia stessa tutta questa attenzione affinché si incastrasse punto per punto e venisse fuori la condizione ideale per far sviluppare la vita.
Il secondo giorno? Il terzo giorno? Queste sono cose che non c’entrano. Sette giorni di creazione poi si ferma per un giorno… Ma se andiamo bene a vedere abbiamo l’ottava allora. Ecco l’ottava superiore che è il riposo che Dio si concede dopo il lavoro. Voi ben noterete andando avanti e se chi mi ospita avrà sempre modo di esprimere sempre, ecco noterete cosmo- pianeta-microcosmo-uomo. Le stesse identiche caratteristiche, non cambia niente. Perché è la materia che deve essere collegata nella propria sfera e fra le sfere di competenza affinché nascesse la vita e che questa vita, nella sua evoluzione ad un certo momento doveva esprimere le scelte e discernere cosa prendere. Il bene e il male. La luce e il buio. L’amore….
Vi parlavo poc’anzi del trapasso di caro, un parente, un amico, una persona alla quale avete voluto bene. Ed all’eventuale programma che questa entità possa aver avuto di scegliere uno specifico momento per andarsene dalla materia. Può questo essere? Ebbene ogni passaggio è un’era che si deve esprimere, ed un passaggio può essere programmato ma non tanto pre-determinato quanto le condizioni che si esprimevano nel momento richiamavano ad una scelta di carattere talmente greve e grave da creare un’oasi dalla quale amplificarsi e dare germoglio all’eredità che contorna oggi il mondo. E’ nel momento che si esprime una certa condizione di passaggio che richiama a scelte che vengono fatte. La materia dice:- Mi fermo! A favore di una evoluzione della materia stessa che sono e amo. Va visto in questa ottica il programma. Non è lo Spirito che decide. La materia si ferma e crea condizioni idonee affinché possa fermarsi a favore di una dinamicità più profonda delle persone che ama. Per un fine unità, di ritrovarci un giorno tutti insieme in un ambito di eternità superiore che non è Spirito. E’ un pianeta. E’ materia che entra in una superiore collocazione. Ecco che allora il nostro stare insieme è un qualcosa che ti porta già in una dimensione superiore perché altrimenti la vita è squalificata dal momento che avete pensato che la morte sia un passaggio alla dimensione superiore. No! Potrebbe magari essere un passaggio ad una dimensione inferiore!
Perché la quarta, la quinta, la settima e l’ottava sono dimensioni superiori? Lo sono in virtù di un passaggio che viene considerato un dono all’altra materia. Io ti dico adesso come devi fare. Io ti do adesso la spinta giusta che ti porti a spingere a fondo l’acceleratore della vita, così che tu faccia più attenzione a tutto quello che avviene intorno a te. Il fine qual’é? E’ che ti porti dietro ciò che costruisci? No ciò che costruisci lo lasci, è insito nella costruzione di ciò che hai fatto quello che hai seminato intorno a te e che non ti viene dietro perché è a favore degli altri, non per te stesso.
Lo Spirito non ha capitolo in questo discorso ed in questo passaggio. Lo Spirito così era, così è e così sarà. lo Spirito non si evolve, è evoluto in virtù dello Spirito che già è. E’ luce!
E’ la materia che lo riveste che diventa più o meno in grado.
In passato si è detto lo Spirito si costruisce il corpo secondo una evoluzione sua, ebbene questo era per dire che l’inverso sarebbe stato molto difficile da recepire. Ma ora attraverso la conoscenza acquisita, capite che è proprio l’inverso, ovvero è la materia che ho fatto un passaggio di dimensione superiore in quanto ho donato me stessa in favore di una dinamicità di altri ecco che io stessa acquisisco un qualcosa che illumina il mio essere, cioè materia e Spirito. Ma non perché lo Spirito mi ha dato lustro, mi ha concesso un dono ma proprio l’opposto è la materia che ha dato lustro.
Per questo vi dico di fare molta attenzione alle vostre responsabilità, ai vostri comportamenti in quanto se tutto fosse demandato allo Spirito, al di la del velo che ci separa dalla morte alla continuità della vita, allora tutte queste cose non servirebbero a nulla. Lo Spirito tornerebbe ad essere ciò che era. Che evoluzione dovrebbe mai fare lo Spirito nell’ambito terreno? E’ la materia che si evolve non lo Spirito.
E allora rispetto per voi stessi. Quando si chiede il rispetto agli altri è la materia che deve esprimere questo momento di amore, lo Spirito vive la sua gioiosità insieme a tutti gli altri ed ecco perché quando un personaggio come Gesù viene e porta la resurrezione della carne a vita eterna. E molti dicono è impossibile! Eppure la vostra scienza lo dimostra. Lo capite che la resurrezione della carne è questa? La materia che fa questo passaggio.
A chi vogliamo dare la colpa della vostra ignoranza?
Che nessuno hai mai pensato di istruirvi ed aprire un varco alla comprensione e consentitemi, è chiaro che anche la persona stessa non si coinvolge più di tanto a questi discorsi ma certo che se si avesse l’opportunità ogni tanto come noi facciamo di andar scoprendo qualcosa attraverso il dialogo ecco che domani forse ti vuoi un po’ più di bene, ti curi un po’ di più perché ora sai che la tua materia è molto importante.
La conoscenza si acquisisce per gradi, compatibilmente con la comprensione che l’allievo dimostra il maestro si esprime. E’ una scala, un salire insieme mano nella mano il percorso che abbiamo fatto dal principio del nostro incontro ad oggi e non vi preoccupate non è la ragione ce ci interessa ma la sensazione che tutto questo ti lascia dentro ed quella sensazione che voi ora sentite che un giorno vi condurrà alla luce.
Ecco che quando sarà il tuo momento e ti presenterai alla porta di quel tunnel meraviglioso, che altro non è che un passaggio dimensionale, vedrai quella luce in fondo e se fossi Spirito saresti tu stesso luce e non la vedresti in fondo ma tutta intorno a te e non distingueresti luce da luce poiché saresti la stessa cosa; ma in quanto materia che entra in una dimensione superiore vedrai la luce in fondo. E ti ritrovi in quella luce perché è un tutto finalizzato a questo allora si può anche aprire qualche spiraglio e capire un po’ di più comprendendo che la fine del tempo è la resurrezione della carne. Fine del tempo in quanto ora lo spazio è diverso, ha condizioni e caratteristiche diverse; io, Pope, entrato in quel tunnel più di mille anni fa ora entro in mezzo a voi e vi parlo.
Cos’è?
La mia personalità, esprimo. Il mio modo di ragionare, esprimo. La mia sensibilità nel toccare le corde del vostro cuore, esprimo. Lo chiamereste Spirito? Lo Spirito non ne avrebbe un’idea. Di che cuore parliamo? Di che vibrazione parliamo? La materia ha passionalità e può sentire. La materia ha modo di travasare, è un qualcosa che ti richiama all’attenzione.
Io sono qui con ciò che ero, che sono e che sarò. Ma quel sarò non è esplicativo del mio essere che ero e che sono perché quel sarò si comporterà a seconda dei travasi che ci scambiamo tra di noi e domani quando la vostra consapevolezza ha portato già qui e ora prima del trapasso ad una consapevolezza di dimensione superiore, automaticamente io devo essere in grado di cogliere questo e se sono in grado di farlo vuol dire che mi innalzerò ancor più con voi.
Attraverso cosa? Ma la materia ovviamente!

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