La scuola che ha sostituito la punizione con la meditazione

Le scuole sono ricominciate da circa due settimane, per gli studenti e gli insegnanti la routine dell’anno scolastico è definitivamente ripartita, nel bene e nel male.

Una delle sfide più ardue per docenti ed educatori, oltre a quella di far apprendere i bambini e i ragazzi, è mantenere l’ordine e la disciplina in classe.

 Ogni insegnante ha una sua strategia e ogni insegnante affronta in modo diverso gli studenti più turbolenti.

Ma per quanto il temutissimo righello sulle nocche sia ormai un lontano ricordo appartenente a un paio di generazioni fa e per quanto sia oggi assodato che la comunicazione funziona meglio del castigo, dovendosi occupare di classi intere e non di singoli casi, una delle soluzioni più semplici e usate resta quella della punizione.

Un istituto scolastico americano ha deciso di introdurre tecniche di respirazione e meditazione per calmare e incoraggiare a riflettere i suoi studenti più turbolenti

La scuola che ha sostituito la punizione con la meditazione

La meditazione al posto della punizione. È questa l’idea promossa e realizzata da un progetto di doposcuola chiamato Holistic Life Foundation, che tra le mura della Robert W. Coleman School (Baltimora, USA) ha allestito un’aula davvero particolare, in cui i ragazzi vengono coinvolti in sedute di yoga e meditazione per rilassarsi e affrontare in modo costruttivo le situazioni complesse che si verificano a scuola e rischiano di creare tensioni.
 
LUOGO DI RELAX 

Gli studenti più irrequieti della scuola elementare americana, dopo che hanno litigato con un compagno o hanno trasgredito le regole, invece di essere puniti o ignorati, vengono mandati in una stanza colorata, spaziosa, luminosa e piena di cuscini. In questa “Mindful Moment Room”, i bambini mettono in pratica la meditazione seguendo alcune rigorose tecniche yoga sotto le direttive di insegnanti specializzati.Si tratta di una stanza colorata con lampade, decorazioni e soffici cuscini dove gli studenti “difficili” sono incoraggiati a calmarsi e concentrarsi attraverso tecniche di respirazione e meditazione, ma anche a parlare di cosa è successo.

La scuola elementare Robert W. Coleman ha constatato che questo metodo alternativo ha effetti molto positivi sui suoi allievi e dall’anno scorso ad oggi non ci sono state sospensioni disciplinari.

 Meditazione a scuola 5
EDUCARE CON LA MEDITAZIONE
Grazie allo yoga e ad altre tecniche di respirazione, i bambini vengono incoraggiati a calmarsi e a evitare reazioni esagerate nei momenti di rabbia. Per farlo devono imparare a entrare in sintonia con il proprio corpo e con l’ambiente circostante. In quest’aula sono presenti anche alcuni esperti in pedagogia che si occupano del dialogo con i piccoli studenti, cercando di mantenere alto il loro obiettivo di educarli a essere gentili, rispettosi, disponibili e curiosi al punto giusto. Il preside e i docenti della scuola hanno affermato che da quando è stato introdotto questo metodo, non ci sono state sospensioni disciplinari di nessun genere.http://www.eticamente.net/wp-content/uploads/2016/09/Meditazione-a-scuola-4.jpg


In effetti, i meriti quasi taumaturgici della meditazione, una pratica che l’uomo ha adottato in varie culture per migliaia di anni, sono oggi oggetto di studio e alcune ricerche suggeriscono appunto che la meditazione aiuta a migliorare la concentrazione e la consapevolezza di sé.

La scuola elementare di Baltimora che ha sostituito la punizione con la meditazione ha realizzato la stanza in collaborazione con un’organizzazione no profit locale, la Holistic Life Foundation, che ha attivato anche altri programmi rivolti ai bambini, inclusi alcuni dedicati allo yoga e all’ambiente.

(Qui sotto bambini praticano yoga. Credit: Facebook/Holistic Life Foundation. L’articolo prosegue sotto l’immagine)

Tra gli effetti positivi di queste iniziative, c’è anche il fatto che i bambini portano a casa ciò che hanno imparato e lo trasmettono al resto della famiglia.

Una mamma ha riferito che una sera, quando è tornata a casa stremata e stressata, la figlia l’ha invitata a sedersi dicendole, “vieni, ti insegno come respirare”.

Potrebbe funzionare anche nelle scuole italiane? Probabilmente un tentativo meriterebbe di essere fatto.

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