MBST: Nuova tecnologia cura osteoporosi e artrosi con campi magnetici!

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Cura l’osteoporosi e l’artrosi senza inserire protesi. Rigenera i tessuti cartilaginei, aiuta nella ricomposizione delle fratture. Non solo. Evita l’assunzione di farmaci antidolorifici e antiinfiammatori necessari dopo l’inserimento delle protesi e dimezza i tempi della riabilitazione, fatta solo se strettamente necessaria. Non si tratta di una pozione magica ma della tecnologia MBST®, ossia terapia a risonanza magnetica nucleare. La tecnologia, sviluppata in Germania 15 anni fa, utilizzata in 300 centri riabilitativi tedeschi e in paesi come Austria, Inghilterra, Turchia, Israele è semi sconosciuta in Italia.

La risonanza magnetica delle cellule  (MBST) è un nuovo metodo non invasivo. È destinato per la cura dei problemi che sono collegati con il consumo della cartilagine articolare, l’eliminazione dei dolori cronoci nella spina dorsale e dei dolori collegati con cambiamenti degenerativi dei tendini.

Come funziona il MBST?

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In pratica, e in parole povere, alcune cellule del corpo, magnetizzate dalla macchina, riescono a rigenerarsi. Si tratta dei condrociti e degli osteoblasti. I primi servono a sintetizzare la cartilagine e quindi possono guarire l’artrosi mentre i secondi, rigenerando l’osso, possono guarire l’osteoporosi.In Italia, dove le spese sanitarie costituiscono oltre la metà del bilancio dello stato e salgono proprio per riabilitazione e lungodegenza, ci sono solo tre centri che utilizzano questa metodica: a Bolzano, Bologna e Lanciano. Ovviamente si tratta di centri privati non convenzionati con le Asl. Ma cos’è la tecnologia Mbst? «E’ una metodica che permette di curare alcune patologie legate alla cartilagine e alle ossa, come l’artrosi e l’osteoporosi» risponde il dottor Danilo Tenaglia, terapista della riabilitazione che utilizza tale metodica nel centro di Lanciano «conosciuta da 15 anni all’estero, ma applicata in Italia solo da 5. E’ nata per caso. Un ingegnere tedesco si è accorto che la risonanza magnetica, utilizzata non come esame diagnostico, riusciva a gestire patologie come artrosi e osteoporosi». È iniziato così lo studio del fenomeno prima in vitro, e poi, visti i risultati incoraggianti, è partita la sperimentazione sull’uomo.

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Rigenerazione e riparazione indolori

«Il paziente arriva nel centro frentano con un problema di artrosi al ginocchio» dice Tenaglia «gli viene fatta fare una risonanza magnetica diagnostica per valutare lo stato del ginocchio. Poi viene ordinata in Germania, la chip-card (costo 360 euro) specifica per la sua patologia da inserire nel macchinario. Poi si effettua il trattamento che consiste in 9 sedute della durata di circa un’ora e della terapia manuale: costano altri 360 euro. In tutto si spendono 720 euro». Dopo tre mesi viene fatta un’altra risonanza per valutare i risultati della terapia.

La terapia è completamente indolore. Il MBST sulla giuntura malata agisce praticamente impercettibilmente. Alcuni ammalati descrivono un calore, altri un pizzicore.

Gli studi scientifici hanno confermato che grazie a essa si possono attivare le cellule che producono la cartilagine e l’osso rigenerando dunque la cartilagine e stimolando la formazione del tessuto osseo, un risultato questo che non era stato possibile conseguire con nessun altro metodo. La terapia MBST è raccomandata a tutte le persone che soffrono di dolori alle articolazioni, alle quali è stata diagnosticata l’osteoartrite (artrosi), l’osteoporosi e l’osteopenia, alle persone che sono dichiarate ad alto rischio di osteoporosi e artrosi come gli sportivi, alle persone che eseguono lavori fisici pesanti così come anche alle persone che fanno un lavoro sedentario, alle persone che soffrono di dolori cronici che danneggiano le articolazioni e le ossa e a quelle che hanno significative deformazioni dello scheletro.

I benefici per i pazienti potrebbero essere enormi. Potrebbero rimandare l’intervento chirurgico evitando l’impianto di protesi e corpi estranei nel corpo, evitare la riabilitazione (che a volte dura una vita), evitare il trattamento farmacologico e risparmiare tanti soldini. Decisamente troppi benefici per i pazienti e troppe entrate che verrebbero a mancare alle case farmaceutiche e affini. Sarà questo il motivo per cui la tecnologia MBST, a distanza di quindici anni è ancora pressocché sconosciuta? Probabilmente sì.

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