Una vita vissuta di rimpianti? Non è mai troppo tardi per cambiare

Quali sono i rimpianti più comuni e come possiamo affrontare le problematiche che nascondono mentre siamo in vita e abbiamo ancora il tempo e le forze per farlo Dopo tanti anni di lavoro frustrante, l’autrice, Bronnie Ware, iniziò a cercare un impiego che desse un senso alla sua vita. Sebbene non avesse alcuna formazione specifica né esperienza nel campo, si ritrovò a lavorare nell’ambito delle cure palliative e ad assistere i malati terminali.I pazienti le raccontavano la storia della loro vita e quasi sempre finivano col dire “Vorrei averlo fatto…”.Fu così che Bronnie Ware, infermiera ebbe l’illuminazione di scrivere questo libro dove raccoglie le lezioni attinte da chi si avvicinava alla morte, per vivere la propria esistenza in modo consapevole e non avere rimpianti.

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Nel periodo che trascorse occupandosi dei bisogni dei malati terminali, la vita di Bronnie subì una sensibile trasformazione. Un giorno le capitò di raccontare in un blog quali fossero i rimpianti più comuni che le avevano confidato le persone che si avvicinavano alla morte. Il post, intitolato “I cinque rimpianti più grandi di chi sta per morire” ottenne subito un grande successo e il primo anno fu visto da più di tre milioni di lettori in tutto il mondo. Da allora, in molti hanno chiesto a Bronnie di raccontare la sua esperienza, così in questo libro ha deciso di condividere la sua storia di trasformazione personale.

Bronnie ha avuto una vita molto movimentata. Applicando le lezioni attinte dalle persone vicine alla morte, ha capito che tutti possono morire in pace, basta fare scelte consapevoli nel corso della vita.

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Per molti anni ho lavorato nell’assistenza nelle cure palliative. I miei pazienti erano quelli a cui era stato detto che era rimasto poco da vivere ed erano mandati a casa a morire. Alcune volte, ho condiviso momenti incredibilmente speciali stando con loro nelle ultime settimane della loro vita.

Le persone maturano molto quando si trovano di fronte alla propria morte. Ho imparato a non sottovalutare questa capacità. Alcuni cambiamenti sono stati fenomenali. Ho visto tutta l’intera varietà di emozioni previste: il rifiuto, la paura, la rabbia, il rimorso, la negazione e, infine, l’accettazione. Ogni paziente ha trovato la sua pace prima di andarsene.

Queste sono le risposte alle mie domande su eventuali rimpianti che avevano o su qualsiasi cosa che avrebbero affrontato in modo diverso, alcuni temi erano ricorrenti, qui ci sono i cinque più comuni:

1. Vorrei aver avuto il coraggio di vivere la vita che volevo e non quella che gli si aspettavano.

Questo è stato il rimpianto più comune di tutti. Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e si guardano indietro, è facile vedere quanti sogni siano rimasti insoddisfatti magari per apparire come volevano gli altri. La maggior parte delle persone non aveva onorato neanche la metà dei loro sogni e doveva morire sapendo che ciò era accaduto a causa di scelte che avevano fatto, o non fatto. E’ molto importante cercare di realizzare almeno alcuni dei tuoi sogni lungo la strada. Dal momento in cui perdi la salute, è troppo tardi. La salute porta una libertà di cui pochi si rendono conto, fino a quando non è troppo tardi.

2. Vorrei non aver lavorato così duramente.

Questo mi è stato detto da ogni paziente di sesso maschile che abbia assistito. Hanno perso la crescita dei loro figli e la compagnia delle loro mogli solo per stare dietro alla carriera. Col passare del tempo succede anche alle donne.Ma, la maggior parte erano di una vecchia generazione. Tutti gli uomini che ho assistito erano profondamente pentiti di aver perso così tanto della loro tempo in una vita di lavoro. Ma come fare? Semplificando il tuo stile di vita e facendo scelte consapevoli lungo la strada, è possibile. E, con la creazione di maggior spazio per te nella tua vita, sarai più felice e più aperto alle nuove opportunità, quelle più adatte al tuo nuovo stile di vita.

3. Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.

Molte persone sopprimono i propri sentimenti, al fine di mantenere la pace con gli altri. Di conseguenza, si accontentano di una vita mediocre e non diventeranno mai come avrebbero potuto diventare. Molte malattie si sviluppano nell’amarezza e nel risentimento. Non possiamo controllare le reazioni degli altri. Tuttavia, anche se le persone possono inizialmente reagire in malo modo ad un cambiamento repentino, dopo la risoluzione di questi problemi si porterà il rapporto ad un livello completamente nuovo e più sano. Oppure si spezzerà un rapporto malsano dalla tua vita. In entrambi i casi, è una vittoria!

4. Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici.

Spesso, i miei pazienti, non hanno veramente realizzato appieno i vantaggi di avere vecchi amici vicini in queste ultime settimane. Molti erano così travolti dalla propria vita da aver lasciato sfumare negli anni molti rapporti di amicizia. Ci sono stati molti rimpianti circa le amicizie, il tempo e lo sforzo che si sarebbero meritate. A tutti mancano i propri amici sul letto di morte.

E’ molto comune lo stile di vita impegnato, sempre indaffarato da far passare in secondo piano le amicizie e i rapporti personali. Ma quando ci si ritrova di fronte alla morte i dettagli della vita svaniscono. Le persone inseguono i loro affari finanziari. Ma non è il denaro o lo status ad avere importanza. Tutto si riduce alla fine. Questo, è tutto ciò che rimane nelle ultime settimane, l’amore e le relazioni.

5. Avrei voluto essere più felice.

Molti non si rendono conto fino alla fine che la felicità è una scelta. Rimangono bloccati in vecchi schemi e abitudini. La cosiddetta abitudine bloccava le loro emozioni, così come le loro vite fisiche. La paura del cambiamento ha fatto si che pretendessero per sé e per altri una vita contenuta. Quando nel profondo, non desideravano altro che ridere e prendere la vita con leggerezza.

Quando si è sul letto di morte, ciò che gli altri pensano di noi è molto lontano dalla nostra mente… Che bello essere in grado di lasciarsi andare e sorridere di nuovo, molto prima di morire. La vita è una scelta. E’ la vostra vita. Bisogna scegliere consapevolmente, scegliere con saggezza, scegliere onestamente. Scegli la felicità.

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Se guardo la mia vita, ci sono momenti che mi lasciano esterrefatta. La vita che speravo è sempre più reale. La persona che avevo immaginato, adesso sono io. È nata dal coraggio, dalla flessibilità, dalla disciplina e si è affermata dopo che ho imparato ad amare il mio stesso cuore. La vita può veramente essere facile e felice. Infatti può scorrere liscia come l’olio. La cosa bella è che quanto più continuavo a sistemarmi e a crescere, ad accettare di meritare tutto quello che arrivava sul mio cammino, più facilmente le situazioni continuavano a manifestarsi.

Un breve mantra mi aiutò a mantenere la fiducia lungo il periodo oscuro finale: sorridi e stai sicura. In una giornata particolarmente difficile, il mio vecchio modo di pensare si aggrappava disperatamente alla vita e mi diceva che non meritavo tutto quello che avevo sognato. La mia nuova forma mentis stava cercando di subentrare in maniera permanente, rassicurandomi che invece ne ero degna. Così pregai per avere una indicazione chiara e semplice, qualcosa che non fosse difficile da ricordare nel mio triste stato, per riuscire a superare i giorni duri. Avevo bisogno di qualcosa che mi desse la forza e la speranza. Fu allora che si affacciarono alla mente le parole sorridi e stai sicura.

Le scrissi su dei foglietti di carta e li disseminai per la casa dove potessi vederli facilmente. Tutte le volte che ci passavo davanti, veniva rispettato l’impegno con me stessa e sorridevo, sicura che questo periodo sarebbe passato, seguito da un altro più positivo. Così il mio umore si risollevava automaticamente e mi sentivo rincuorata dal fatto che avrei trovato nuove ragioni per sorridere ancora. Ma non c’era ragione di leggere quelle parole senza sorridere, perché il sorriso stesso facilitava la comprensione. Quindi lo facevo. In seguito, aggiunsi sotto ringrazia e stai sicura, in modo da esprimere in anticipo preghiere di gratitudine, con la sicurezza e la fiducia che avrei ricevuto quanto desideravo. Sorridi e stai sicura, ringrazia e stai sicura, divenne il mio mantra mentre andavo avanti giorno dopo giorno sorridendo sicura quando potevo. Nel farlo, camminavo fiduciosa, cosa che mi spingeva spontaneamente a essere grata. Le mie preghiere, speranza e intenzioni erano già state ascoltate. Il mio unico compito era sorridere e stare sicura e ringraziare e stare sicura. Ciò mi permetteva di sorridere ancor più di quanto avrei fatto altrimenti.

 

Ovviamente c’erano periodi in cui non ero forte abbastanza da ricorrere a queste parole, compreso quell’ultimo giorno di totale tristezza e rassegnazione. Ma quel momento di resa fu il punto di svolta definitivo. Era vero che non potevo più convivere con il dolore del passato e in un certo senso avevo ragione. Ero giunta alla fine della mia vita, almeno per come la conoscevo. Ma non dovetti morire fisicamente. Solo quella vecchia parte di me se ne andò, spiritualmente. Quelle vecchie idee su di me non potevano sopravvivere alla luce splendente del mio amore. La nuova vita che si stava manifestando silenziosamente da anni, alla fine fu in grado di sorgere.

 

Mentre sorridevo sicura, i miei sogni sembravano reali e divennero sempre più una parte di me. Ecco perché le porte delle opportunità si spalancarono quando finalmente riuscii a riconoscere il mio valore. I sogni erano già arrivati e stavano aspettando che io li lasciassi avverare. Così fu con il cuore colmo di gioia che mi aprii, permettendo agli eventi di accadere. Lo fecero in molti modi diversi, sia a livello personale che professionale.

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